MANIFESTAZIONE l’ 8 febbraio a Grenoble – contro le frontiere, gli Stati imperialisti e le loro politiche razziste

MANIFESTAZIONE l’ 8 febbraio a Grenoble – contro le frontiere, gli Stati imperialisti e le loro politiche razziste

29 Gennaio 2020 Non attivi Di passamontagna

Una manifestazione si terrà a Grenoble l’8 febbraio 2020, Place de la gare, contro le frontiere, gli Stati imperialisti e le loro politiche razziste.

Questa manifestazione cade nel Giorno della Memoria dei Morti alle Frontiere (6 febbraio).

PERCHÉ QUESTO GIORNO?
Il 6 febbraio 2014, almeno 15 persone furono uccise dalle forze di polizia spagnola mentre tentavano di entrare in Europa via mare a Sebta (Ceuta), una colonia spagnola in Marocco.
Quel giorno, la Guardia Civil sparò proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro chi tentava di oltrepassare le barriere d’Europa. Colpite da questi colpi, asfissiate dal gas, 15 persone sono annegate. Decine di altre sono state le persone ferite, arrestate e rimpatriate illegalmente in Marocco. Da 6 anni, il 6 febbraio, le associazioni chiedono di commemorare le vittime di questo crimine e di denunciare la militarizzazione delle frontiere.

RITROVO
> 14.00: Ritrovo alla stazione di Grenoble, partenza per un corteo.
Portate i vostri striscioni, cartelli e slogan contro le politiche migratorie europee che militarizzano le frontiere, cacciano ed espellono i “migranti” continuando a saccheggiare i loro paesi d’origine, in Africa come in Medio Oriente.
Questa manifestazione sarà scandita da diversi interventi davanti a luoghi simbolici legati al tema della manifestazione, guidati da vari collettivi in lotta.

> 18.00: Presentazione spettacolo: “Guerra di confine, una battaglia coloniale”, a cura del gruppo Confrontière.
> 20:00: Pizza! Su fuoco di legna e a prezzo gratuito
Camera 150, 90 galerie de l’Arlequin a Villeneuve (Grenoble)
Tram A, fermata La Bruyère o Arlequin:

https://fr-fr.facebook.com/events/187194162475965/

FRONTIERE ASSASSINE: GLI STATI IMPERIALISTI UCCIDONO

6 febbraio: Giornata della Memoria dei Morti ai Confini

Ciò che accade costantemente alle frontiere non è un errore, è un massacro in una banda organizzata …
Questi crimini di polizia, siano essi commessi in modo diretto come a Sebta o indirettamente attraverso inseguimenti assassini, non sono “errori madornali”.
Sono solo una delle conseguenze logiche della militarizzazione delle frontiere che spinge le persone in esilio a correre sempre più rischi per sfuggire ai molteplici controlli sulle loro rotte.

La violenza della polizia è inseparabile dalle politiche razziste (anti)migratorie dell’UE: dissuadere i migranti dal raggiungere il suolo europeo, perseguitarli, sfruttarli e deportarli. Con tutti i mezzi necessari!

L’Europa sta moltiplicando e sta esternalizzando le sue frontiere.
I confini dell’Europa non si limitano al profilo dell’Europa. Seguendo la sua politica imperialista, l’Europa impone i suoi confini in altri continenti, in particolare in Africa. Ad esempio, il confine meridionale dell’UE si trova ufficialmente al centro del Mediterraneo, ma il controllo e la repressione delle persone in viaggio verso l’Europa avviene molto più a sud.
L’UE chiede infatti agli altri Paesi di garantire la propria politica di controllo dell’immigrazione (esternalizzazione delle frontiere). Per esercitare pressione su questi paesi, l’UE utilizza diversi strumenti: pagamento di aiuti monetari per il controllo delle frontiere (travestiti da “aiuti allo sviluppo”), ricatto economico, ricatto per la futura integrazione nell’Unione Europea, ecc.

Di conseguenza, i controlli sulle persone si moltiplicano ben prima del loro arrivo in Europa (in Niger, in Marocco e più in generale in tutte le ex colonie). I viaggi diventano più difficili e pericolosi. L’UE delega il suo “lavoro sporco” e allo stesso tempo si vanta di essere una terra di libertà e diritti umani.

Almeno 30.000 persone hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa dal 2000.
Queste cifre sono certamente sottovalutate a causa della difficoltà di ottenere informazioni accurate. Anche le frontiere interne dell’Europa uccidono. Vicino a Grenoble, nel Briançonnais, almeno 5 persone sono state trovate morte negli ultimi 2 anni.

La reazione dell’Europa a queste morti è di aumentare i controlli alle frontiere, di inasprire la repressione e di dare la colpa ai trafficanti. E i media intanto trasmettono immagini sensazionali di pericolosi attraversamenti.
Eppure non sono né il freddo, né le montagne, né il mare, né il mare, né il deserto, né le navi marce ad uccidere.
I colpevoli sono i poliziotti, gli stati imperialisti e i loro governi razzisti!

GIORNATA ORGANIZZATA DA:
Coordination contre les frontières 38 · Le Patio Solidaire ·
La Bruyère Solidaire · Collectif des Soudanais de Grenoble ·
Collectif des jeunes majeurs · FUIQP 38 (Front Uni des Immigrations et des Quartiers Populaires) · Survie Isère

8 Fevrier EN tract