Una macchina a fuoco

Una macchina a fuoco

29 Aprile 2020 Non attivi Di passamontagna

Qualche settimana fa, lunedì 7 aprile, alle 2 e mezza di notte

la macchina di unx compagnx ha preso fuoco nel cortile della Casa Cantoniera Occupata.


Qualcunx se n’è accorto, e tuttx si sono precipitati a spegnere le fiamme. La macchina, che è anche a GPL, per fortuna non è esplosa.

Allora. Ci sono poche possibilità.

A volte le macchine prendono fuoco, anche dal nulla. Ma è molto molto raro che brucino a notte inoltrata, da spente, da dietro. Infatti le fiamme sembrano partite da sotto il serbatoio e dalla gomma posteriore, che è esplosa. Quindi l’autocombustione è effettivamente difficile da credere.

Seconda possibilità. Qualcuno le ha dato fuoco.

Ora. Chi? Perchè?

Qualcuno che odia o la persona proprietaria del mezzo, o la Casa in sé, e ciò che si fà. La proprietaria non ha di fatto nemici personali in zona. E la macchina era usata per varie cose della Casa.

Che siano i soliti ignoranti razzisti xenofobi, passeur, fascistelli idioti o nemici X della Casa, che – annoiati dalla quarantena da Covid-19 si divertono ad attaccare di notte mentre tutti dormono,pensando forse che nella Casa ci siano meno compagnx a causa del virus e del conseguente blocco?

Già l’anno scorso, in piena notte, un paio di fascistelli ci avevano spaccato delle finestre lanciando pietre intonando Faccetta Nera. E correndo via un secondo dopo.

O come a Clavière quando un paio di volte, mafiosetti e fascistelli locali per odio e/o interessi vari erano venuti ad attaccare Chez Jesus.

Se siano di nuovo gli stessi stronzi, o qualcun altrx, che magari si sente “protetto” dalle Autorità locali, a cui non deleghiamo sicuramente la nostra sicurezza e giustizia, non lo sappiamo.

Invitiamo gli infami codardi ad avere il coraggio di farsi avanti, invece di mettere a  rischio la vita delle persone giocando col fuoco. Gli assicuriamo che non ci appelleremo ai Tribunali. Ma anche noi abbiamo la nostra “giustizia”.

Scriviamo queste righe solo per chiarire la dinamica e non dare alito a voci di paese, tipo che ce la siamo bruciata da soli…

Da oltre un mese stiamo vivendo in uno stato di polizia. Ormai anche in questa valle, né le persone di passaggio, né gli abitanti possono muoversi o attraversare la frontiera liberamente. Ci sono posti di blocco in ogni paese, gli autobus di linea vengono controllati dalle guardie alla ricerca della “giusta” autocertificazione che ormai sostituisce il passaporto. Un controllo che prima veniva subito solo dagli “indesiderati” di stato, e che oggi è generalizzato. Dopo questo tentativo “d’intimidazione” ribadiamo che alla Casa Cantoniera la lotta attiva contro la frontiera e tutte le autorità continua e continuerà finchè la frontiera esisterà.

Questo spazio è nato ed è antifascista, antirazzista, antisessista, antiautoritario. Un rifugio autogestito per tutte quelle persone che vogliono oltrepassare la frontiera, e per coloro che non credono che questo dispositivo di controllo e selezione debba esistere. Sono più di due anni che lottiamo in varie forme questo sistema di selezione frontaliero, con le nostre idee che ci danno la forza per continuare ad esserci, per rischiare anche noi assieme a chi è di passaggio, per condividere anche solo un pezzo di questo viaggio, senza esaurire un anche breve incontro in una spoglia relazione assistenziale.

 

Invitiamo chi vuole andare oltre le falsi voci di paese a fare un giro al rifugio.