COMUNICATO dei reclusi in sciopero della fame al CPR di Vincennes (Parigi)

COMUNICATO dei reclusi in sciopero della fame al CPR di Vincennes (Parigi)

7 Novembre 2020 Non attivi Di passamontagna

Pubblicato su abaslescra.noblog il 3/11/2020

Da lunedì 2 novembre 2020, i prigionieri dell’edificio 1 del CPR (CRA) di Vincennes sono in sciopero della fame. Si uniscono ad altri migranti senza documenti che combattono nelle CRA di Tolosa e Marsiglia. Hanno scritto un comunicato collettivo che viene pubblicato qui, in cui spiegano le ragioni dello sciopero: le pessime condizioni sanitarie (confermate dal video qui rilasciato), ma anche le provocazioni e le umiliazioni dei poliziotti, senza dimenticare il lavoro sporco dei giudici e i furti nascosti.

Dopo l’inizio dello sciopero, i poliziotti hanno iniziato a fare molta pressione sui prigionieri, per esempio perquisendo accuratamente e ripetutamente le celle e ribaltando tutto quello che trovavano. Gli scioperanti resistono, ma hanno bisogno di tutto l’appoggio possibile dall’esterno: non esitiamo a chiamare le cabine, a molestare l’amministrazione del CPR o l’associazione che interviene nel centro, o a cercare altri modi per dimostrare la nostra solidarietà nonostante il confino.

CONTRO I CPR E IL CONFINAMENTO, SOLIDARIETÀ CON LE PERSONE SANS-PAPIER IN LOTTA!
LIBERTÀ PER TUTTI E TUTTE!


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MOTIVI DELLO SCIOPERO DELLA FAME

In questi giorni, considerando la crisi sanitaria in cui ci troviamo, il 1° novembre 2020 noi, relusi nel centro di detenzione amministrativa di Vincennes-Parigi, abbiamo deciso all’unanimità di iniziare uno sciopero della fame per i seguenti motivi:

1 – Le ragioni sanitarie universali riguardanti la pandemia di covid-19 non sono rispettate all’interno del centro dove siamo attualmente confinati. Denunciamo infatti un abbandono volontario dell’amministrazione nei nostri confronti. Dormiamo in quattro in una stanza, mentre dovrebbe esserci una sola persona per stanza per quanto riguarda le misure di barriera.

Non tutti i soggiorni vengono disinfettati ogni due ore, cosa che normalmente dovrebbe accadere. Non abbiamo nemmeno il gel idroalcolico. Non esiste una maschera regolare per tutti i detenuti. Tutti i nuovi detenuti sono associati ad ex detenuti, senza aver prima eseguito un test covid-19. Durante i pasti nel refettorio, molti di noi sono ammassati insieme senza che venga rispettata alcuna misura di distanziamento. Siamo quindi automaticamente esposti a possibili rischi di contagio.

2 – Siamo regolarmente esposti all’inquinamento acustico ripetitivo chiamando i detenuti per nome per presentarsi, il che può causarci gravi problemi psicologici. C’è una mancanza di sonno da parte dei detenuti, che per evitare questo rumore sono obbligati a prendere sonniferi per addormentarsi.

Per quanto riguarda il cibo, lascia a desiderare. Il cibo che ci offrono è al limite della sua data di scadenza. La scarsa qualità della cottura non è generalmente all’altezza, il che ci espone a gravi rischi di intossicazione alimentare. Inoltre, i menu sono ripetitivi.

3 – Ogni giorno subiamo umiliazioni, insulti da parte della polizia e persino aggressioni fisiche di cui alcuni detenuti sono stati vittime. Ci trattano in modo indecente senza tener conto dei nostri diritti. Si ritiene che ogni essere umano abbia il diritto di vivere e di essere rispettato anche in una prigione. C’è un abuso di potere da parte loro.

4 – Quando siamo presentati ai giudici, ci sono diversi dossier riguardanti molti detenuti che non vengono trattati sulla base di buone informazioni. Ad esempio, le date di nascita che vengono cambiate, il che cambia e distorce la loro identità.

Ci portano all’aeroporto per voli mascherati senza aver incontrato le autorità consolari. Anche quando ci presentano lì, spesso ci rilasciano dei pass che la polizia di frontiera dell’aeroporto non ci mostra nemmeno. Si può dire che spesso abbiamo persino dei dubbi sull’esistenza di questi documenti, che loro affermano di avere.

5 – Attualmente stiamo attraversando una seconda fase di lockdown. Per quanto riguarda le restrizioni legate a questa decisione presidenziale, riteniamo di non essere al sicuro qui perché il virus non fa distinzione tra gli uomini che sono amministrativamente in ordine e quelli che sono “senza documenti”.

Di seguito sono riportate diverse firme