AGGIORNAMENTO DALLA FRONTIERA DEL MONGINEVRO

AGGIORNAMENTO DALLA FRONTIERA DEL MONGINEVRO

10 Giugno 2021 Non attivi Di passamontagna

È da oltre 20 giorni che il campeggio transfrontaliero resiste a Claviere.
La frontiera e le sue dinamiche assassine continuano a cambiare e da qui continuamo a monitorare e ad agire contro la violenza che gli stati perpetrano su chi vuole attraversarla e su chi é determinat* a opporvisi.

In frontiera come nei CPR e nelle carceri, la violenza dello stato è agita anche grazie al braccio operativo che le organizzazioni dell’umanitario gli concedono, in accordo con la prefettura e in collaborazione diretta con le varie polizie.
La Croce Rossa, che sale ogni sera a Claviere all’arrivo del bus,dovrebbe garantire supporto medico sanitario alle persone che attraversano la montagna o che, nella fuga da gendarmerie, PAF (Police Aux Frontiéres) e militari, si feriscono. In realtà, spesso già dopo le 22, è completamente assente.
In accordo con la polizia italiana e francese, infatti, la croce rossa continua a partecipare ai respingimenti. E’ proprio la stessa ambulanza ad essere responsabile del trasporto della maggior parte delle persone respinte dalla PAF al rifugio di Oulx.
Gli operatori della croce rossa distribuiscono ormai da mesi un volantino fuorviante in cui si intima a non mettersi in pericolo di fronte alle insidie della montagna.
La montagna puó essere pericolosa, lo sappiamo, soprattutto se percorsa di notte, al freddo e senza conoscere il territorio, ma è la presenza degli sbirri a renderla assassina. La frontiera uccide, nel mar mediterraneo come a Ventimiglia e su queste montagne dove negli ultimi anni sono morte 4 persone e innumerevoli altre hanno subito furti, pestaggi e aggressioni. Solo questa settimana, più di una persona ha riportato lesioni e ferite dovute alla fuga dalle guardie che tappezzano i sentieri, riuscendo così a sottrarsi al loro controllo e alla loro violenza. Sempre questa settimana, una donna ai primi mesi di gravidanza ha subito un aborto involontario dopo aver camminato di notte per attraversare il confine.

La repressione si fa sentire anche contro chi é qui al campeggio: ogni giorno veniamo fermat* e identificat*. Vogliono intimidirci e minacciarci perché la nostra presenza è scomoda, soprattutto con l´arrivo della bella stagione e dei turisti.

Dalle testimonianze avute da persone che sono state respinte, sappiamo che la polizia italiana é sempre più coinvolta nelle azioni di respingimento.
Giovedì pomeriggio gli sbirri sono stati visti all’interno dei locali del rifugio Talitha Kum a Oulx.
E’ di pochi giorni fa, inoltre, la notizia dell’arrivo al rifugio dei finanziamenti della prefettura, 180 mila euro.
Negli ultimi due giorni, la sbirraglia italiana è entrata negli uffici della PAF per prendere immediatamente le impronte alle persone fermate durante la notte. È ormai pratica comune che, a seguito dei respingimenti, venga consegnato un foglio firmato dal commissariato di
Bardonecchia che obbliga a presentarsi alla questura di Torino, tentativo coercitivo di inserire le persone di passaggio nel sistema di uno stato in cui chiaramente non vogliono restare. L’ennesimo pezzo di carta, l’ennesima intimidazione a non proseguire il viaggio verso la destinazione scelta, sono solo un’altra porta chiusa in
quel labirinto burocratico che gli stati e le loro frontiere costruiscono per limitare la libertà delle persone.

Collaborazioni di questo tipo tra la polizia italiana e francese non sono una sorpresa ma un chiaro esempio di come la fortezza europa agisce violentemente le sue politiche razziste e oppressive per la gestione e
il controllo delle vite delle persone senza documenti, a protezione dei suoi confini interni ed esterni.

Contro gli stati, le frontiere e tutti i loro complici organizziamoci e agiamo. Il presidio transfrontaliero resistente continua, raggiungeteci!