Aggiornamenti dalla frontiera del Monginevro

Aggiornamenti dalla frontiera del Monginevro

1 Settembre 2021 Non attivi Di passamontagna

Nelle ultime settimane le persone di passaggio così come la solidarietà contro questa frontiera non si sono mai fermate. Martedì scorso, le guardie in blu si sono ripresentate per chiedere i documenti a chi entrava all’autostazione di Oulx, impedendo di fatto a chi un pezzo di carta non ce l’ha di prendere il pullman delle 8.55 e delle 11.45 per raggiungere la frontiera.
Che qualche uomo in divisa faccia finta di ristabilire “l’ordine” per continuare a prendersi uno stipendio da infame oppure che ci sia una collaborazione stile Ventimiglia con la sbirraglia francese non lo sappiamo.
Sempre la settimana scorsa un autista della società ResAlps (un’altra guardia mancata) si è messo a chiedere i documenti allx passaggerx; ovviamente chi è e rimastx a piedi erano solo persone di passaggio.
A più riprese, le guardie italiane hanno anche identificato alcunx compagnx testimoni degli ultimi fatti descritti.
Intanto, in Oulx, Claviere, Monginevro e Briançon son tornatx lx turistx a riempire i tavoli all’aperto ma le nuove leggi francesi per il controllo della pandemia non fanno che peggiorare la situazione.
Dal 9 di agosto, chi arriva a Briançon (Francia) non può prendere un treno o bus interregionale se non possiede un green pass o un test covid negativo.
È da più di un anno e mezzo che la gestione della pandemia viene usata in maniera strumentale per creare nuovi dispositivi di controllo. Nelle frontiere, questi strumenti vengono usati da subito per legittimare i respingimenti e limitare la libertà di movimento delle persone.
Il 25 agosto, l’associazione Tous Migrants, dopo un pranzo condiviso, si è spostata insieme a solidali in dal vecchio Refuge Solidaire situato in Rue Pasteur 37 alle Terrazze Solidali (Terrasses Solidaires – https://www.lesterrassessolidaires.org/ ) Route de Grenoble 34.
Intanto, ad Oulx il rifugio Fraternità Massi continua con gli orari ridotti dalle 17.30 alle 8 del mattino.
La quotidianità in frontiera continua a concentrarsi sull’invisibilizzazione delle persone di passaggio per proteggere la bella immagine di questi luoghi mangiati dal turismo. Tutti questi sforzi per mantenere l’ordine e le disuguaglianze sociali rendono solo più evidente l’assurdità del dispositivo razzista che gli stati creano e difendono.

Da questa frontiera non ce ne andiamo,
Libertà di vivere e viaggiare dove vogliamo!