ARRESTATO EMILIO: APPELLO ALLA SOLIDARIETA’!

ARRESTATO EMILIO: APPELLO ALLA SOLIDARIETA’!

16 Settembre 2021 Non attivi Di passamontagna

Ieri i carabinieri di Torino hanno arrestato un nostro compagno.
Emilio Scalzo, 66 anni, storico attivista del movimento No Tav, dall’inizio impegnato nella lotta alla frontiera tra la valsusa e il briançonnese. E’ sempre stato in prima linea a portare solidarietà concreta alle migliaia di persone che hanno attraversato questo confine, passando (inoltre) infinite notti ai valichi transalpini.
Guardie in borghese l’hanno aspettato fuori casa per portarselo via il più velocemente e silenziosamente possibile. L’hanno rapito dalla strada. Per molte ore nessuno ha avuto notizie: i mandanti sapevano quanto la valle gli vuole bene e come avrebbe potuto reagire all’arresto.
L’accusa è di violenza aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale per una manifestazione avvenuta durante il campeggio “sconfiniamo la frontiera” di maggio 2021, azione in risposta allo sgombero del Rifugio Autogestito ChezJesoulx.
Una manifestazione, che, ricordiamo, era stata quasi subito attaccata con lacrimogeni e bombe stordenti dai gendarmi francesi, gli stessi gendarmi che su quei sentieri respingono e sfiniscono le persone “senza-il-buon-documento” costringendole a tentare strade sempre più pericolose e mortali (solo oggi: https://www.lastampa.it/torino/2021/09/16/news/due-afghani-precipitano-nel-lago-di-rochemolles-erano-in-fuga-verso-la-francia-1.40708111).
Questo mandato è per ora unico nel suo genere: un ordine di arresto internazionale con richiesta di estradizione per effettuare le misure cautelari su un reato non ancora giudicato è una pratica completamente nuova, tassello in più al perfezionamento della repressione statale alla lotta contro le frontiere e non solo. Forse figlio delle relazioni sempre più strette tra le prefetture di Gap e di Torino, evidenti negli ultimi 2 anni. Il Tribunale torinese ha 14 giorni per concedere o rifiutare l’estradizione. Lottiamo per non farcelo portare via!
Cercano così di distruggere i legami di solidarietà sempre concreti e forti su questa frontiera, attuando la solita divisione tra “buoni” e “cattivi”, quasi a vendicarsi del fatto che il processone ai 3+4 di Briançon è stato per loro (tribunale di Gap) un grande fallimento.
Da una parte e dall’altra della frontiera Emilio non è amato dalle intelligence di polizia: in Italia è uno degli accusati per l’occupazione del Rifugio autogestito di Oulx, processo che inizierà a ottobre; ora anche in Francia lo vogliono incarcerare.
Adesso si trova al carcere delle Vallette di Torino, dove resterà in attesa della risposta sull’estradizione.
Non lasciamolo solo! Non permettiamo che lo estradano!
Facciamo appello alla solidarietà a tuttx coloro che si sono spesi o hanno creduto in questa lotta.

Per scrivergli: Emilio Scalzo, Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, via Maria Adelaide Aglietta 35, 101151, Torino (TO). Sezione: Nuovi Giunti. (I telegrammi sono più veloci e sicuri da mandare)
Mandateci in privato foto, scritti o altro da fargli arrivare – email: info@passamontagna.info

Stasera alle 18 appuntamento al carcere delle Vallette per un saluto rumoroso!!

Su quei sentieri c’eravamo tuttx! Sempre contro le frontiere!