AGGIORNAMENTO DALLA FRONTIERA DEL MONGINEVRO

AGGIORNAMENTO DALLA FRONTIERA DEL MONGINEVRO

13 Novembre 2021 Non attivi Di passamontagna

Con l’arrivo delle prime nevicate, la situazione in frontiera è sempre più difficile e rischiosa.
Ma sono la repressione e il controllo frontaliero a rendere il passaggio una minaccia di morte per chi attraversa le montagne.
A poche settimane dall’inizio della stagione turistica e a un mese dall’ultimo sgombero, i comuni dell’alta valle si stanno ripulendo la faccia (e i muri), continuando a invisibilizzare, allontanare e respingere chi rovina la loro immagine costruita per chi ha un portafoglio gonfio di soldi da spendere sulle piste da sci.
A Claviere ormai ogni angolo nascosto è diventato un bivacco con coperte e bagagli abbandonati e resti di fuoco per scaldarsi.

Le unità di gendarmeria mobile nella provincia di Briancon sono aumentate di 200, e 10 nuovi sbirri sono stati arruolati alla PAF per dare la caccia alle persone su questi senteri.
Questo dispiegamento, enorme e assassino, messo in piedi dalla prefettura di Gap per impedire il transito di chiunque non abbia un documento, spinge le persone su sentieri sempre più alti e pericolosi, impraticabili in questo periodo dell’anno.
Domenica scorsa, 8 persone in stato di ipotermia sono state recuperate dal soccorso alpino francese nella zona del monte Janus, e portate all’ospedale di Briancon,
mentre altri 2 dispersi sono stati trovati in seguito.
Le persone che vengono bloccate sui sentieri, sono trattenute per ore all’interno dei locali della PAF senza cibo, e vengono sottoposte a controlli sempre più invadenti, tra cui la sistematica confisca dei telefoni.

Sul lato italiano, da un mese a questa parte, ogni giorno, sbirri in borghese si presentano alla fermata dell’autobus di Oulx e seguono il pullman fino al suo arrivo a Claviere. Controllano e identificano chi cerca di essere solidale con le persone di passaggio: così l’occhio dello stato vuole intimidire chiunque in prima persona si esponga contro il dispositivo della frontiera.
Il rifugio Fraternità Massi di Oulx, stracolmo di persone -limite 40 persone-, sempre più spesso si appoggia allo spazio della croce Rossa di Bussoleno e Susa per ospitare le persone durante la notte.

Raggiungere Claviere è sempre più difficile a causa delle politiche messe in atto dalle compagnie dei bus che collegano Oulx e Claviere.
I bus di Resalp continuano a non effettuare le fermate di Cesana e Claviere (almeno fino al 15 dicembre), mentre l’azienda italiana Sadem ha recentemente soppresso uno degli ultimi due autobus diretti a Claviere, quello delle 10:45 (mentre quello delle 13 è solo scolastico). Chi è in viaggio è costrettə a raggiungere a piedi l’ultimo paese italiano di confine, raddoppiando il numero di chilometri da percorrere.

Nel frattempo a Briancon, il rifugio Les terraces solidarires, ha chiuso i battenti dichiarando insostenibile il sovraffollamento nei locali.
Sovraffollamento in parte dovuto alla gestione francese della pandemia. La legge approvata il 5 agosto scorso, impedisce a chi è sprovvistə di un pass sanitario di salire su treni o bus interregionali. Così, chi non ha il vaccino o la possibilità economica di pagare il tampone, non può partire. A Briancon, le persone devono quindi aspettare di ricevere i tamponi gratuiti, dispensati dall’associazione Medecins di Monde.
Attualmente, chi riesce a sfuggire ai controlli sui sentieri in montagna e arriva in città, è alloggiatə in due tendoni montati fuori dalla chiesa di s. caterina che il prete ha temporaneamente concesso.

Su questa linea di confine sempre più razzista e militarizzata , è evidente la necessità di creare spazi autogestiti in cui organizzarsi, al di fuori delle logiche istituzionali assistenzialiste e contro il dispositivo repressivo delle frontiere.

SEMPRE CONTRO OGNI FRONTIERA
LIBERTÀ