NASCE IL COMITATO DI SOLIDARIETÀ EMILIO LIBERO

13 Gennaio 2022 Non attivi Di passamontagna

Nasce la pagina facebook del comitato

Pubblicato da www.notav.info il 8 Gennaio 2022

Il 6 gennaio 2022 è stato costituito il Comitato Emilio Libero per monitorare la situazione di Emilio Scalzo estradato in Francia il 3 dicembre 2021 e detenuto nel carcere di Aix en Provence.
Il Comitato intende svolgere un’azione forte e incisiva per far conoscere e contrastare la vera e propria persecuzione giudiziaria nei confronti di questo nostro generosissimo compagno e fratello, fatto segno della guerra che il potere invidioso e vendicativo (come ci ricorda Erodoto), porta avanti nei confronti di chi lotta concretamente e senza mediazioni per la giustizia sociale e ambientale, dalla parte degli ultimi e degli oppressi.
Sulla vicenda di Emilio è calato un pesante silenzio massmediatico. Il comitato si propone di rompere questo silenzio, dando voce, impulso e continuità alle tante iniziative di solidarietà nei suoi confronti che già vivono in Valle di Susa e oltre.
Ci rivolgiamo a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la verità e la giustizia e che continuano a sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a chiunque da qualunque parte del mondo.
Comunicheremo puntualmente le iniziative che stiamo preparando, sul territorio nazionale e in Francia.
Intanto, invitiamo tutte e tutti a scrivere ad Emilio la propria solidarietà e vicinanza. L’indirizzo è:

EMILIO SCALZO
N. D’ECROU 89145
MAISON D’ARRET D’AIX LUYNES 70
ROUTE DES CHÂTEAUX DU MONT ROBERT CS 20600
13595 AIX EN PROVENCE CEDEX 3
FRANCE.


Alleghiamo qui alcune notizie su Emilio:
Emilio Scalzo ha 67 anni nativo di San Cataldo (Sicilia) ha conosciuto come molti l’emigrazione, trovando una nuova residenza in valle di Susa. Ha trascorso tutta la sua vita a lavorare come pescivendolo, insieme alla moglie Marinella nei mercati della valle. Ricordato per essere stato negli anni giovanili un promettente giocatore di calcio, e in seguito nella squadra Veterani del Piemonte. In gioventù ha avuto una parentesi nel pugilato agonistico. Dal 2005 diventa attivista “infaticabile” del movimento No Tav conosciuto da movimenti sociali, associazioni, gruppi ambientali e solidali in tutta Italia. Molto legato alla famiglia saprà farsi carico dei problemi dei suoi otto fratelli, fra mille peripezie (carcere, droga, latitanza), senza venir catturato dalle lusinghe dei facili guadagni, da quella che lui stesso chiama “la via dell’aceto”.
Abituato a schierarsi sempre verso i più deboli, sarà facile dal 2017 condividere l’aiuto ai migranti di passaggio dall’alta valle verso la Francia. Molto conosciuto e stimato dai valsusini per la sua generosità, lealtà, per il suo modo di vivere a testa alta difronte al mondo. “…Per tutta la vita mi è passato a fianco il male del mondo, la via dell’aceto posso dire di conoscerla. Se ora avete trovato il vostro nemico in me perché sono un Notav e taglio le reti, va bene così, ma credetemi fa un po’ ridere”.
Emilio si trovava in arresti domiciliari nella sua casa di Bussoleno non aveva divieti di incontro e per questo motivo molti militanti notav si erano dati il cambio nei giorni precedenti per fargli visita e fargli sentire la solidarietà e l’affetto. Fra questi proprio il giorno dell’arresto aveva avuto la visita di Zerocalcare. Verso le 13 del 1 dicembre un vero blitz di poliziotti in tenuta antisommossa hanno bloccato tutte le strade di accesso verso la casa di Emilio, come una scena da film sono entrati nel giardino scavalcando e saltando nel prato come si trattasse di catturare un pericoloso ‘ndranghetista latitante da anni.
Non è possibile abituarci a queste modalità violente (bastava suonare il campanello ed Emilio si sarebbe consegnato senza porre resistenza).
Il 15 settembre era stato emesso nei confronti di Emilio Scalzo un mandato d’arresto europeo per una manifestazione di solidarietà con i migranti avvenuta tra Claviere e Monginevro (primavera 2021) durante la quale Emilio era stato accusato di violenza a pubblico ufficiale, scattato l’arresto e trasferito in carcere in seguito trasformato in arresti domiciliari. Il 1 ottobre la Corte di Appello di Torino aveva accolto la domanda di estradizione dalla Francia. In seguito l’avv. Danilo Ghia aveva presentato alla Corte di Cassazione un ricorso contro l’estradizione, senza esito. Dunque il mandato di cattura europeo e l’estradizione in Francia si sono concretizzati.
In realtà il MAE, mandato di arresto europeo, viene usato in casi eccezionali e quello di Emilio è il primo caso di estradizione in carcere come misura preventiva al processo…
Scrive Luigi Manconi su Repubblica: 𝘓𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘳𝘪𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘰𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘪 𝘮𝘶𝘭𝘪𝘯𝘪 𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘪, 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢𝘷𝘪𝘢, 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘪 𝘦 𝘢 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘪𝘲𝘶𝘦
Scrive Gad Lerner su il Fatto Quotidiano: 𝘌𝘮𝘪𝘭𝘪𝘰 𝘚𝘤𝘢𝘭𝘻𝘰 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘪𝘨𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘦𝘥 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢… 𝘜𝘯𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘭𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘴𝘦𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪.
Intervento di Bruna Consolini sindaco di Bussoleno: 𝘖𝘤𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦 𝘦𝘴𝘪𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘌𝘮𝘪𝘭𝘪𝘰 𝘚𝘤𝘢𝘭𝘻𝘰. 𝘓𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘯𝘰𝘷𝘳𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘦
𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘢 𝘍𝘰𝘳𝘯𝘢𝘴𝘪𝘳 𝘦 𝘎𝘪𝘢𝘯 𝘈𝘯𝘥𝘳𝘦𝘢 𝘍𝘳𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘢 𝘛𝘳𝘪𝘦𝘴𝘵𝘦, 𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘭𝘦, 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘰𝘴𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘪.
Per ogni tipo di informazioni scrivere a: emilio.atestaalta@gmail.com