AZIONE CONTRO L’APERTURA DEL NUOVO CRA (CPR) A LIONE

AZIONE CONTRO L’APERTURA DEL NUOVO CRA (CPR) A LIONE

18 Gennaio 2022 Non attivi Di passamontagna

testo pubblicato su –https://rebellyon.info/ACTION-CONTRE-L-OUVERTURE-DU-NOUVEAU-CRA-23645

Questo lunedì 17 gennaio 2022 ha avuto ufficialmente luogo l’apertura del nuovo CRA (CPR -centro di detenzione amministrativa) di Lione, vicino all’aeroporto Saint-Exupéry, così come il trasferimento dei prigionieri dal vecchio CRA in esso. Per non lasciare che lo Stato organizzi la sua politica di confinamento in silenzio, abbiamo deciso di rendere visibile l’apertura del nuovo CPR e di interrompere il trasferimento a sostegno dei prigionieri.
Per mesi, l’apertura di un nuovo CRA è avvenuta nel più totale silenzio mediatico, elemento in più della repressione contro le persone considerate senza documenti, e nella politica migratoria razzista e criminale dello stato francese.
Nel 2019 il governo Macron ha annunciato la costruzione di 3 nuovi CRA (a Lione, Bordeaux e Olivet vicino a Orléans).
Questi sono i primi nuovi CRA costruiti in quasi 10 anni, ma negli ultimi anni sono stati creati centinaia di nuovi posti, i tassi di occupazione dei CRA hanno continuato ad aumentare (ampliamento, estensione, ristrutturazione) e nuovi progetti sono già in corso.

L’obiettivo dello Stato è chiaro: aumentare la capacità di detenzione anche se ciò significa spendere milioni di euro per criminalizzare, torturare ed espellere persone che, secondo lo Stato francese, non hanno i documenti giusti. I CRA, i CPR, i centri chiusi e strutture simili sono quindi uno degli anelli della catena repressiva contro i migranti senza documenti. Sono la continuazione immediata dei raid nelle zone di transito e nei quartieri popolari, l’altra faccia dell’organizzazione della non accoglienza e l’estensione diretta della violenza della polizia contro le persone, nei campi di Calais o altrove. La macchina carceraria completa l’arsenale delle politiche di respingimento, che diventano sempre più sofisticate e criminali attraverso la militarizzazione e l’esternalizzazione delle frontiere.
L’attuale contesto elettorale, saturato dagli slogan dell’estrema destra, rafforza e legittima ancora più del solito il discorso razzista e securitario dello Stato. L’eccesso di islamofobia, il mito di un “nemico dall’interno” e la banalizzazione delle teorie di sostituzione, trasmesse incessantemente dai media main stream, offrono un terreno favorevole all’indurimento delle politiche migratorie e incoraggiano il governo a moltiplicare le misure razziste e la persecuzione le persone.
I lavori per il nuovo CRA di Lione sono iniziati nella primavera del 2020. Si trova sul sito dell’aeroporto Lyon Saint Exupéry, molto vicino al CRA esistente. La sua capacità è di 140 posti in aggiunta ai 140 posti già esistenti.

Il sistema dei CRA è un vero e proprio business per un certo numero di aziende private e associazioni che guadagnano dalla costruzione, gestione e manutenzione di questo carcere. Il nuovo CRA è costato allo Stato più di 20 milioni di euro, che sono andati nelle tasche del gigante delle costruzioni BTP Eiffage.
Attualmente, oltre alla violenza quotidiana subita dai prigionieri, c’è la paura e l’insicurezza legate al contesto sanitario (promiscuità, assenza di barriere, nessun accesso alle cure). In effetti, il CRA di Lione è stato un vero focolaio dall’inizio di dicembre. Da qualche settimana, è ufficialmente utilizzato come “CRA-Covid” e le prigionierx di tutta la Francia che sono risultate positivx vi vengono trasferitx.

Informiamoci, non lasciamo che questa apertura rimanga in silenzio.

ABBASSO I CRA!
ABBASSO I CONFINI!
SOLIDALI A TUTTX I/LE PRIGIONIERX!