Lo Stato francese e i miliardi spesi contro i migranti

Lo Stato francese e i miliardi spesi contro i migranti

21 Maggio 2022 Non attivi Di passamontagna

pubblicato su Nantes-revoltee.com e condiviso da infolibertaire.net  il 20/05

Nel Pas-de-Calais (dipartimento francese della regione Alta Francia), 425 milioni di euro per respingere i migranti contro 25,5 milioni di euro per gli aiuti umanitari d’emergenza

Nel 2020, il costo della lotta ai migranti speso dallo Stato francese è stato di 1.364.920.528 euro. Un aumento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Rileggete questa somma, che ha il solo scopo di distruggere vite umane.

Queste cifre folli vengono utilizzate per i centri di detenzione amministrativa, per le misure di espulsione, per i burocrati della Direzione Generale degli Stranieri in Francia, ma soprattutto per il mantenimento di un corpo di polizia sempre più incaricato di perseguire le persone in fuga dalle tragedie.

Dal 2015 e dalla promulgazione dello stato di emergenza, che ha come base giuridica la lotta al terrorismo, i controlli alle frontiere sono stati ristabiliti e rinnovati ogni sei mesi. Tuttavia, nel 2018, François Molins, l’ex procuratore di Parigi che ha dovuto affrontare gli attacchi che hanno colpito la capitale, ha dichiarato che la minaccia terroristica è ora principalmente endogena. Queste misure sono quindi rivolte principalmente alle persone in difficoltà che cercano di uscirne.

L’esempio di Calais e dintorni è sintomatico. L’aumento dei vari dispositivi di controllo lungo il confine franco-britannico è costato più di 425 milioni di euro dal 2017. La costruzione di muri, l’installazione di filo spinato, lo sviluppo della videosorveglianza o dei droni, l’aumento del numero di agenti delle forze dell’ordine e del loro arsenale, tutte queste misure rappresentano un costo molto elevato.

Questi milioni di euro non rendono solo infelici le persone. Ad esempio, Vinci si è aggiudicato l’appalto per distruggere la “giungla” di Calais o per costruire un muro “anti-migranti” per un importo di 2,7 milioni di euro. Thales offre i servizi di un drone progettato per monitorare il Canale della Manica, al costo di 15 milioni.

Infine, tra le quaranta aziende che beneficiano di questo squallido mercato, citiamo Eamus Cork Solutions, una società di sicurezza privata fondata da un ex agente di polizia di Calais, che si sta affrettando a occupare i vari contratti e che si è fatta conoscere per non pagare gli straordinari ai suoi dipendenti. Quando non si ha una morale…

Nel dipartimento del Pas-de-Calais, l’85% del budget è destinato alla repressione e il 15% all’accoglienza degli esuli. Questo approccio non fa che spingere queste persone a correre più rischi nei loro tentativi di attraversamento, con le tragedie che conosciamo. Dopo il Mediterraneo, sono la Manica e le Alpi a diventare luoghi di morte. Questo ha anche, come conseguenza, lo sviluppo di reti di passeurs.
Infine, tutto ciò rientra nella logica europea di creare una fortezza sul continente.
Solidarietà con i/le migranti, morte al capitale!

Fonti:

https://multinationales.org/Vinci-Thales-Eamus-Cork-Ces-entreprises-qui-profitent-de-la-situation-a-Calais https://www.lacimade.org/wp-content/uploads/2022/02/02-01a-PSM-Rapport-30ans-V3.pdf

https://basta.media/controle-aux-frontieres-migrants-exiles-Calais-Briancon-couts-de-la-repression-bunkerisation-militarisation-Darmanin