Almeno 600 persone sono morte attraversando il Mediterraneo nei primi tre mesi del 2022

Almeno 600 persone sono morte attraversando il Mediterraneo nei primi tre mesi del 2022

28 Maggio 2022 Non attivi Di passamontagna

Sono almeno 600 le persone scomparse nei primi tre mesi del 2022. Lo dice l’OIM, (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Conoscendone la fama, possiamo pensare che siano molte, molte di più. Si tratta comunque della cifra più alta dal 2014.

Le persone continuano ad annegare nelle acque del Mediterraneo mentre cercano di raggiungere l’Europa a bordo di imbarcazioni sempre più precarie.
Nel 2021 almeno 1500 persone sono annegate nel tentativo di raggiungere le coste europee.

Il numero reale per entrambi gli anni è sicuramente molto più alto, poiché non tutti i decessi vengono segnalati o registrati. Da tempo in moltx definiscono il Mediterraneo centrale la rotta migratoria più letale al mondo.

Regolarmente le coste Tunisine e Libiche sono invase da cadaveri, come nel caso della fine di dicembre 2021, quando sono arrivati a riva molti corpi in due località diverse della città costiera di Khoms, a circa 120 chilometri a ovest di Tripoli, in Libia.
Martedì scorso, una barca di legno che trasportava oltre 100 persone si è rovesciata vicino all’isola di Kerkennah, nel sud-est della Tunisia. Sembra che mentre 30 persone di quell’imbarcazione sono state salvate, 75 risultano ancora disperse. Ormai la speranza di ritrovarle vive é quasi inesistente.

Il giorno seguente, decine di migranti sono caduti in acqua mentre lottavano per aggrapparsi a un’imbarcazione rovesciata al largo della costa tunisina. Circa 110 persone sono state salvate dalla ONG Open Arms.

Alice Sironi, responsabile della protezione dei migranti presso l’OIM, ha avuto il coraggio di dichiarare: “Oltre al nostro ruolo umanitario di assistenza ai sopravvissuti in termini di alloggio e cibo, siamo impegnati a rafforzare le capacità delle autorità tunisine di venire in aiuto alle imbarcazioni in difficoltà”. Diamo altri soldi alle polizie che spingono i/le migranti a intraprendere le rotte sempre più pericolose, con la retorica dell’aiutare, come sempre. Come L’UE ha fatto con la Libia finanziandone la Guardia Costiera, tra le principali cause della morte di molti migrantx e responsabile di riportare gli intercettati nei centri di detenzione libici, teatro di torture, stupri, estorsioni, e schiavitù.
Almeno 4000 le persone riportate in Libia dalla guardia costiera. Ributtate nell’infermo delle galere libiche, obbligate ai ricatti e abusi delle guardie pagate dai soldi europei.

Sempre a fuoco le frontiere