“Neanche un cane viene trattato così”: rifiuto di cure ostetriche e violenze su una detenuta al CPR di Mesnil-Amelot, Francia

14 Agosto 2022 Non attivi Di passamontagna

tradotto da un articolo del 13/08/2022 apparso su abaslescra.noblogs.org

Pubblichiamo qui la testimonianza di una detenuta del centro di detenzione di Mesnil-Amelot. Era incinta di quattro mesi al momento dell’arresto e ha cercato per tutta la durata della detenzione di resistere alle violenze fisiche e psicologiche che i poliziotti le hanno inflitto per costringerla a piegarsi.

È stata deportata in Romania all’inizio di luglio e testimonia i maltrattamenti medici e le violenze della polizia subite durante la detenzione, che hanno portato all’interruzione medica della gravidanza in Romania. Questo è l’ennesimo caso di violenza medica e di negazione delle cure in un centro di detenzione.

Il razzismo e il sessismo della polizia non hanno limiti:
Siamo solidali con le donne prigioniere,
Continuiamo a lottare contro la violenza della polizia e dei medici,
Continuiamo a lottare per la distruzione dei CPR (CRA)!

Come sei arrivata al CPR?

C’è stata una rapina nel mio palazzo, la polizia ha bussato a tutte le porte. Nessuno ha aperto, tranne me. Ho lasciato che controllassero. Non avevo i documenti e mi hanno detto di venire in commissariato. Mi hanno messo in stato di fermo (GAV). Non mi hanno permesso di vedere un avvocato o un medico. All’inizio mi hanno detto che non potevo stare in carcere perché ero incinta. Hanno detto che sarei andata a stare in un altro posto. Mi hanno fatto firmare dei documenti, e io non sapevo cosa fossero perché non mi avevano detto che avevo diritto ad essere aiutata a leggerli. Non sapevo che ci fosse la Cimade (associazione) nel CPR. Poi sono andata davanti al giudice e mi hanno messo al centro di detenzione.

Le è stato permesso di vedere un medico quando è arrivata al CPR, data la sua gravidanza (era incinta di quattro mesi al momento dell’arresto)?

No, non ho visto un medico al mio arrivo. Ho avuto un’infezione, non mi hanno permesso di vedere un medico; poi mi hanno dato l’amoxicilina e ho avuto un problema cardiaco a causa del farmaco e mi hanno portato in ospedale. Il medico non mi ha misurato la pressione, ha detto che non era nulla. Poi mi hanno riportato al CPR senza nulla, dopo avermi ammanettato, ecc. Non è normale quello che succede al CPR, nemmeno un cane viene trattato così.

All’inizio di giugno ha iniziato uno sciopero della fame con un altra detenuta. Può spiegare perché avete deciso di scioperare?

Ho deciso di scioperare perché il cibo era scaduto e mettevano delle pillole nel cibo. Nemmeno ai cani si da’ ciò. Il pane era vecchio di quattro o cinque giorni. Non riuscivo comunque a mangiare.

Come ha reagito la PAF (polizia di frontiera, presente nei CRA francesi) allo sciopero della fame?

Mi hanno detto “chiudi la bocca o ti sbatto la faccia per terra”, che a loro non importava e che non importava nemmeno al prefetto. Se scioperi o no, nessuno si preoccupa di te.

Può raccontarci cosa è successo durante il primo tentativo di espulsione?

Mi hanno riportata all’aeroporto con la forza. Mi hanno preso con la forza. Non volevo salire, quindi sono stati violenti. Hanno minacciato di picchiarmi.

La prefettura vi aveva dato una data di volo?

Non mi hanno detto nulla, mi hanno preso direttamente.

Come è andata la sua deportazione in Romania all’inizio di luglio?

All’inizio mi hanno detto che potevo rifiutare. Ma quando sono arrivata all’aeroporto mi hanno fatto salire sul sedile posteriore, c’era un altro uomo. Mi hanno messo il nastro adesivo ai piedi con non so cosa. E avevo le mani legate.

Quali sono state le conseguenze della detenzione sulla sua salute?

Ho dovuto abortire a causa dei farmaci del CPR. Lo stomaco mi faceva troppo male. Sono andata al pronto soccorso e mi hanno fatto un’ecografia. Ho dovuto abortire perché ero in pericolo. Il medico ha detto che non è possibile, in Francia sono stati dei cani. Andrò all’ambasciata rumena a reclamare. Il bambino era già morto da una settimana. Non posso tornare subito in Francia perché sto aspettando la risposta dell’ambasciata, quindi i miei figli stanno con mio marito. Non si possono più uccidere le persone in questo modo, non li lascerò in pace.

Quindi durante la sua detenzione non ha avuto alcun controllo ginecologico o ostetrico?

No, non ho avuto alcun seguito durante l’intera detenzione.