Sciopero della fame collettivo nel CPR di Macomer (Sardegna)

Sciopero della fame collettivo nel CPR di Macomer (Sardegna)

5 Marzo 2023 Non attivi Di passamontagna

Ieri mattina é iniziato uno sciopero della fame collettivo nel CPR di Macomer per protestare contro le schifose condizioni di trattenimento.

Fonte: No CPR Macomer

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Sciopero della fame collettivo nel CPR di Macomer

“Questa mattina è iniziato uno sciopero della fame collettivo nel CPR di Macomer per protestare contro le crudeli condizioni di trattenimento.
Fa freddo, il riscaldamento funziona poco o niente, anche l’acqua calda scarseggia o è addirittura assente in certi giorni. Le coperte sono “copertine”. Troppo piccole e sottili. O ti copri la parte superiore del corpo o quella inferiore. “Oggi ho messo tre calzini”, ci dicono.
Il cibo è immangiabile e “fa male allo stomaco”.
Le pulizie delle aree di detenzione e dei bagni sono svolte una volta alla settimana, e i reclusi non possono essere messi nelle condizioni di utilizzare il materiale per tenere puliti gli spazi in cui vivono. Fare usare loro scope, stracci, ecc. è troppo pericoloso!
Lamentano che i mediatori del centro non traducono in modo corretto ciò che loro dicono e che viene loro detto.
Ci viene riportato che diverse persone hanno problemi di salute. Quando accusano un malessere, o quando addirittura svengono, una volta soccorsi dai compagni devono, invece, attendere anche ore prima di ricevere assistenza da infermieri o medici. Raccontano che quando serve “il medico non c’è mai” o così viene loro detto. Qualsiasi problema sanitario si lamenti “non hanno mai le medicine qui”.
Nel CPR sono recluse anche persone che vivono da tanti anni in Italia e che qui hanno figli e famiglia.
Questa non è la prima protesta. Anche qualche settimana fa alcune persone sono salite sul tetto del CPR. Nel silenzio generale.
Insomma, anche oggi la protesta è rivolta ad affermare i “diritti fondamentali” della persona: “ci impediscono di godere dei nostri diritti più elementari”. “Non è vita qui”.
A questo proposito venerdì pomeriggio, si è provato a consegnare dei pacchi con viveri e schede telefoniche, frutto di una raccolta pubblica in solidarietà con le persone private della libertà personale nel CPR di Macomer. Ma nessun pacco può entrare senza prima essere autorizzato dalla Prefettura, non basta il controllo di sicurezza all’ingresso a opera delle forze di polizia. Si dovrà aspettare l’arrivo dell’autorizzazione. Seguiranno aggiornamenti sull’esito delle nostre richieste.
I CPR sono notoriamente luoghi di segregazione e di discriminazione in cui gli stranieri sono privati della libertà personale perché non possiedono un documento valido, e non per avere commesso un reato.
Lo straniero non è il nemico. Lo straniero irregolare non è un criminale!
Non lasciamoli soli nella difesa dei loro diritti!
I CPR non possono essere umanizzati, devono chiudere tutti.”