RIVOLTA NELLA NOTTE TRA IL 30 GIUGNO E IL 1° LUGLIO AL CRA DI MARSIGLIA. UN MORTO, VARI FERITI. TESTIMONIANZE DEI RECLUSI

3 Luglio 2023 Non attivi Di passamontagna

La notte del 30 giugno è scoppiata una rivolta nel centro di detenzione Canet di Marsiglia. È stato appiccato un incendio che ha bruciato una parte della struttura. Una persona é morta per il fumo respirato, e vari i feriti: sembra che la polizia non abbia permesso una veloce evacuazione della struttura e molte persone sono rimaste intossicate. Un recluso detenuto, A, tunisino, é morto in ospedale dopo varie ore di coma.

Dopo l’incendio, la repressione: il giorno dopo, diverse persone sono state trasferite al CRA (CPR) di Nîmes o nelle carceri di Marsiglia.

Sembra che un’altra persona, scoprendo che uno dei suoi compagni era morto intossicato, abbia provato a suicidarsi. Ancora poche le notizie certe. Sembra che sia ricoverato in condizioni gravi in ospedale. Vari i feriti per per i pestaggi subiti ancora all’ospedale. Dopo la rivolta, la polizia ha chiuso l’acqua nel CRA e bloccato le visite.

Solidarietà ai rivoltosi!

Fuoco ai CPR/CRA!

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TESTIMONIANZA DI UN RECLUSO DEL CRA DI MARSIGLIA DOPO LA MORTE DI UN ALTRO DETENUTO DURANTE UNA RIVOLTA

fonte – traduzione da Marseilleanticra.noblogs – il 3/07/2023

Questa è una lettera pubblica di un recluso del centro di detenzione di Marsiglia. Scrive a seguito della morte di un altro recluso in seguito alla rivolta scoppiata la notte del 30 giugno.

Sostegno ai reclusi del centro di detenzione di Marsiglia!
Abbasso i centri di detenzione!

S.O.S.
Qui, nel centro di detenzione in cui siamo detenuti, viviamo ogni giorno l’inferno. Viviamo come animali, senza acqua, elettricità o cure mediche (non ho visto un medico nonostante i miei ripetuti mal di pancia).
Guardie senza scrupoli e tante altre cose che non posso nemmeno descrivere.
Un giovane tunisino si è suicidato il 30.06.2023 e un altro algerino è soffocato per il fumo. Tutto questo in un Paese di diritti. Che fine ha fatto la dignità umana? Spero che la mia lettera trovi delle orecchie comprensive e un ascoltatore responsabile.

Il loro motto è: soffrire e morire senza nemmeno gridare.
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ALTRE TESTIMONIANZE DAL CRA DOPO LE RIVOLTE

Fonte – traduzione da marseilleanticra.noblogs

T.W.: Queste testimonianze si riferiscono a casi di suicidio

Ecco due testimonianze di chiamate di persone che erano ancora dentro:

Testimonianza CRA Marseille 02/07/2023 :
Dicevo della situazione all’interno, i bagni sono molto sporchi, il cibo è ammuffito non si può nemmeno dare a un cane, non c’è niente, loro [la PAF, polizia di frontiera, attiva nei CRA francesi] insultano le persone e tutto e le provocano…
C’è un gruppo di poliziotti della PAF che insulta ed è molto razzista, se chiedi un pacchetto di zucchero non te lo danno, niente. La settimana scorsa, dieci giorni fa, ho chiesto di vedere un medico. Ma niente ospedale, niente medicine…

Ecco perché (l’incendio)
Volevano spegnerlo intorno all’una di notte, è iniziato a mezzanotte fino alle 3 del mattino.
Nessuno qui sta bene, abbiamo perso qualcuno inoltre… In una situazione del genere, con la miseria e tutto il resto, e per di più con la perdita di persone, non va bene. Tutti hanno il morale a terra.
Ci sono persone che tentano il suicidio qui, non è il primo, c’è stato qualcuno prima di lui che ha passato tre giorni in ospedale e l’hanno riportato qui. Tutti vogliono suicidarsi piuttosto che andare in prigione perché si passa 1 anno in prigione e 3 mesi qui.

Testimonianza CRA Marseille 02/07/2023
Lo hanno picchiato, ha anche un occhio nero e tutto , lì al piano dove c’è stata la rivolta. Quando è arrivata la polizia, era calmo e tranquillo e poi l’hanno colpito subito, non so nemmeno perché. Gli hanno sbattuto la testa contro i muri, il naso era piegato ed entrambi gli occhi erano neri. Poi è stato processato e gli hanno dato 22 giorni. Ora non è in isolamento, è al mio piano, il piano tranquillo. Le cose vanno meglio ora, come l’altro ieri.
Quando sono arrivate i caschi blu, lo hanno immobilizzato, anche se lui non c’entrava nulla. Hanno detto che c’erano telecamere e tutto il resto, ma altrimenti sarebbe andato in prigione o sarebbe stato trasferito, come hanno fatto con altri.

Varie persone sono state portate in prigione in seguito alla rivolta.
Poi c’é quello che è morto, ma di fatto in realtà, sono due i morti. Il suo cuore si è fermato… poi gli hanno fatto il massaggio cardiaco in ospedale, lo hanno svegliato con le macchine e abbiamo sentito che c’è stato un altro decesso, ma non ne siamo sicuri. Io direi che se n’è andato da qui morto, morto stecchito.
Anche la polizia ci ha detto che era morto e credo che l’abbiano svegliato in ambulanza mentre andavamo in ospedale. Anche il mio collega che era al piano di sopra con lui mi ha detto che francamente non sa, qualcuno dice sia stata un’overdose. Vedete, il giorno in cui è scoppiato l’incendio hanno messo tutti su un piano e quando il suo collega si è svegliato ha visto che non si muoveva più, quindi cosa ha fatto? L’ha portato fuori dalla cella e ha chiamato i vigilanti, hanno iniziato a farsi prendere dal panico, hanno chiamato la polizia e i vigili del fuoco sono venuti a prenderlo.
E lui, che è con me, l’hanno sbattuto a terra contro il muro, anzi, quando l’hanno sbattuto, gli hanno sbattuto la faccia contro la finestra, gli hanno dato una gomitata e sono tornati subito da lui, anche se è uno di quelli che non ha fatto niente.

Quando sono arrivati i caschi blu, hanno fatto inginocchiare tutti e li hanno picchiati sulle ginocchia camminando, sembrava una piccola gabbia per galline, e sono usciti in ginocchio. Soprattutto al nostro piano, perché non è successo al nostro piano, mentre loro erano inginocchiati nel corridoio al piano di sotto, quelli che hanno appiccato il fuoco e tutto il resto, noi stavamo soffocando perché eravamo al primo piano. E il piano sottostante stava bruciando. È salito attraverso le bocchette dell’aria, gli armadi elettrici, ci sono state 2/3 esplosioni, ci hanno detto di rimanere dove si fa la passeggiata e dopo aver messo sotto controllo quelli del piano di sotto sono saliti da noi. Io ho fatto un corso di primo soccorso e c’era una persona che non stava venendo curata, ha rischiato di morire per il fumo. Gli ho fatto un massaggio cardiaco sul posto, che gli ha dato un po’ di sollievo, e poi il giorno dopo, ieri, è andato in infermeria, gli hanno dato una pillola, gli hanno dato il ventolin e gli hanno detto che sarebbero ripassati perché la sua voce era diventata strana e respirava male. I vigili del fuoco erano in infermeria quando è entrato.
Diverse persone sono andate in ospedale. Vi ho parlato di una persona in gravi condizioni, di cui 1 o 2 sono state portate in ospedale.